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Questo è il nostro spazio, che gestiremo insieme. Leggete i miei post, inviate i vostri commenti ed, insieme, cercheremo di rendere interessanti questi momenti dedicati a Noi ed al nostro Mondo.
Clo

giovedì 31 marzo 2011

Torta di pinoli

Questa torta semplice ma deliziosa, è una delle mie preferite. Mi ricorda quando ero una "giovinetta" e con mia sorella ci divertivamo a sperimentare in cucina e mio padre diceva "a che pagina mangiamo"?


Ingredienti:
1 uovo intero più 4 tuorli
175gr di zucchero
175gr di burro
175gr di farina 00
scorza grattugiata di un limone
100gr di pinoli

In una ciotola lavorare il burro, lasciato a temperatura ambiente per una mezz'ora, con lo zucchero. Ottenere una crema soffice. Incorporare i tuorli uno per volta, unendo il successivo solo quando il precedente sia perfettamente assorbito. Aggiungere l'uovo intero e la raschiatura di limone. Unire la farina setacciata ed amalgamare bene.
Imburrare e infarinare una teglia di diametro 26. Versare l'impasto e coprire la superfice con i pinoli.
Infornare a forno caldo a 180° per circa 30/35 minuti. Prima di servire cospargere con zucchero a velo.

Consiglio di accompagnare la torta con un buon vin santo bianco.

Si possono aggiungere pinoli anche nell'impasto se lo si desidera.
Per i più golosi (so, che ce ne sono!!!) si può riempire la torta con uno strato di nutella.



lunedì 28 marzo 2011

Fagottini di bieta e carne


Per 2/3 persone

6 foglie di bieta grandi
acqua, sale q.b.
3 etti di macinato di vitellone (o misto)
un uovo intero
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
prezzemolo tritato
sale, pepe q.b.

Lavare le foglie di bieta, tagliare i gambi. Scottare per 2/3 minuti in acqua bollente salata. Scolare e disporle ben distese su un telo pulito o un foglio di carta forno.
A parte in una ciotola lavorare il macinato con l'uovo intero, il parmigiano, sale, pepe e poca mollica di pane bagnata nell'acqua e strizzata. Amalgamare il tutto bene e aggiungere il prezzemolo tritato. Mettere un cucchiaio abbondante di composto su ogni foglia di bieta e chiudere a fagottino ben stretto.



Sistemare  in una teglia le foglie ripiene, con poco olio (o burro). Mettere la  parte aperta sotto. Spolverare la superfice con pangrattato e fiocchi di burro.
Infornare a forno caldo a 180° per 20/25 minuti.




domenica 27 marzo 2011

Strudel di verdure e tonno



Per 4/6 persone

2 zucchine
1 carota
100gr di fagiolini
3 cucchiai di pinoli
1 uovo
una scatoletta di tonno sott'olio da 160gr
15 gr di burro
4 cucchiai di panna fresca
sale, pepe q.b.

Per la pasta (si può sostituire con una confezione di pasta brisè):
30gr di burro
2 cucchiai di olio
150gr di farina
sale  
     
Per la pasta versare in una ciotola la farina setacciata, il burro, un cucchiaio di olio e una presa di sale. Amalgamare gli ingredienti con una forchetta. Unire dell'acqua, poco per volta, fino ad ottenere un impasto morbido. Mettere su una spianatoia infarinata e lavorare l'impasto con le mani per circa 15 minuti. Formare una palla, risistemare nella ciotola, bagnare con poco olio. Coprire il contenitore con un canovaccio e lasciare riposare per 2 ore.
Lavare e tagliare a bastoncini le verdure e cuocere in una padella con poca acqua (a coprire il fondo). Far cuocere per circa 8/10 minuti.Quando non ci sarà piu acqua, versare nella padella il burro, mescolare e lasciare insaporire. Unire il tonno sgocciolato e lasciare insaporire per altri 2/3 minuti. Allontanare dal fuoco.
In una ciotolina sbattere l'uovo con la panna, un pizzico di sale e di pepe. Aggiungere il composto alle verdure nella padella, amalgamare bene e aggiungere i pinoli.
Stendere la pasta su un foglio di carta forno con il mattarello. Tirare con le mani infarinate fino ad ottenere un quadrato. Distribuire le verdure sulla pasta , ripiegare sul ripieno la pasta con l'aiuto della carta forno. Sigillare le estremità con le dita. Appoggiare il rotolo su una teglia foderata con carta forno. Spennellare con olio e spargere semi a piacere (io ho usato semi di papavero). Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.

venerdì 25 marzo 2011

Eventi 2011 - Risposta all'articolo di Marco Ferrante sul Sole 24 Ore dell'8 marzo 2011 su Chiaromonte


Dott. Marco Ferrante, vorrei rispondere nel mio blog ad un suo articolo, apparso sul Sole 24 Ore dell’8 marzo 2011, dal titolo “Lo sviluppo del Sud, dal Gattopardo al Grande Fratello” che ho trovato in rete.
Io, naturalmente, non ho la visibilità di un grande quotidiano, ne la pretesa di affrontare il discorso da un punto di vista politico-sociologico perchè me ne mancano le basi teoriche.
Approfitto però di questo mio spazio, è mio e quindi ne dispongo, e spero di avere qualche piccolo seguito tra i lettori abituali del mio blog. Tenterò di sviluppare qualche concetto in risposta al “familismo amorale” di Banfield da Lei citato e, mi sembra, confermato ad oggi da quanto ha visto nella sua permanenza a Chiaromonte.
Il “familismo amorale” descritto nel suo articolo impedisce la crescita della comunità, il perseguimento dell’interesse generale etc. etc., e vuole descrivere le basi morali di una comunità arretrata. Nel suo articolo mi sembra, se non ho capito male, che Lei ribadisca questa arretratezza e la contestualizzi ad oggi con tanto di esempi, nomi e cognomi.
Io ho conosciuto da poco tempo questa comunità, o almeno una parte di essa. L’ho conosciuta grazie ad un nostro amico, originario di Chiaromonte e trasferito a Roma. All’inizio, come ho già detto in questo blog nel mio Viaggio “Magie della Basilicata”, non conoscevo questa Regione ne i suoi abitanti. Il nostro amico ci ha convinto a fare questa esperienza vantando le bellezze del posto, la qualità della gente e, specifico nel campo di interessi di questo blog, la bontà dei prodotti enogastronomici. Per me peperoni cruschi, mischiglio, “gliummariell” e “suffritt” erano parole nuove; ora sono pietre miliari della mia cultura gastronomica.
Ma non è delle bontà alimentari, della loro genuinità e qualità, delle meraviglie del parco del Pollino o delle altre bellezze di questo territorio che voglio parlare. Io voglio parlare della gente. Di quella gente che, secondo Banfield e forse anche secondo Lei, sarebbe “amorale” ed arretrata.
Io naturalmente non ho conosciuto tutti, ne sono entrata molto nella vita privata delle persone per valutare ed analizzare i loro problemi e le loro aspirazioni. Ho però conosciuto qualche Chiaromontese, locale o trapiantato in altri luoghi.
Ho conosciuto Norina, che nella sua lunga vita ha lavorato durissimamente prima da sorella/mamma di molti fratelli e poi da moglie e mamma amatissima e che ancora oggi, a più di ottanta anni portati benissimo, lavora e cucina come una sposina.
Ho conosciuto dei “giovanotti” non sposati che, penso, non si siano sposati anche per stare vicino alla famiglia ed in particolare alle mamme anziane.
Ho conosciuto Egidio, pensionato della Polizia di Stato, perchè al sud “...o fai il poliziotto o il prete...”, che ha campato la famiglia a Roma ed in altre città e che ha trasferito lo spirito di servizio ad uno dei suoi figli, anche lui nella Polizia. Oggi Egidio non perde occasione per tornare a Chiaromonte e zappare l’orticello.
Ho conosciuto piccoli produttori di olio e proprietari di frantoi orgogliosi della loro attività ed innamorati dei loro prodotti.
Ho conosciuto commercianti che, per parlarti della loro attività e di quanto fanno per mantenere le tradizioni e la produzione di qualità, ti tengono un’ora prima di servirti un salamino “...senza conservanti ne coloranti e che te ne puoi mangiare pure uno intero...”. Ed è vero!!!
Non ho volutamente inserito i cognomi delle persone citate, a differenza di quanto fatto da Lei, perchè di Norine o Egidio o Vincenzo o Oreste a Chiaromonte ce ne sono moltissimi, tutti con lo stesso nome e cognome “Gente di Chiaromonte”, e tutti con un “familismo morale”.
“Familismo morale”, non amorale. E questo perchè sono tutti morali i valori della famiglia che io ho incontrato qui, spesso valutati con leggerezza come arretrati da noi “cittadini” che magari lasciamo i nostri anziani alle amorevoli cure di qualche badante o di qualche “attrezzatissima e pulitissima” casa di riposo.
Io no so se quello che ho visto in queste mie visite significa essere arretrati, sicuramente so che spero di riuscire a trasmettere ai miei figli un po di questo “familismo” ed un po del carattere di questa Gente di Chiaromonte.
Questo carattere io l’ho ritrovato in un miracolo del mondo vegetale che un nostro amico di Chiaromonte ci ha fatto conoscere, il “Pino Loricato”.
Questo albero cresce sulla roccia, ha una corteccia durissima che lo protegge dalle intemperie, imbianca ma non molla la presa e rimane abbarbicato al suo terreno. Inoltre ha una storia vicina ad un altro momento cruciale di questa terra, l’emigrazione. Con il legno di questo albero, inattaccabile dalla salsedine, venivano costriuti i bauli usati dagli emigranti durante la navigazione per raggiungere le Americhe.
Per le stesse caratteristiche la Gente di Chiaromonte mi ha colpito. Gente dura, abituata ai sacrifici ed alle avversità, pronti a partire ma col desiderio di tornare, con una scorza che li protegge anche dai giudizi affrettati o dai facili luoghi comuni come definire il Sud arretrato, ma accoglienti ed in grado di aiutarsi ed aiutare chi ha bisogno. 
Mi scuso con i Chiaromontesi per non essere in grado di affrontare la loro questione particolare, inserita nella più ampia questione meridionale, con la dovuta conoscenza sociologica e scientifica. L’ho affrontata in questo articolo esclusivamente dal punto di vista sentimentale.
Comunque, vista la situazione attuale nella quale ci troviamo e nella quale ci hanno precipitato anche i “professori” con le loro discussioni sociologiche e scientifiche sempre sicurissimi delle loro conclusioni, forse qualche analisi “sentimentale” sarebbe più opportuna e potrebbe anche dimostrare che “progresso e crescita” non sono sempre sinonimi del vivere bene, e che qualche volta “arretratezza o, meglio, tradizioni” sono invece indici di qualità della vita.
Sperando di poter leggere suoi eventuali commenti, specie nel caso avessi frainteso le sue osservazioni,
Saluti
La redazione del Blog

Crèpes con funghi

Per 4 persone
Crèpes (ricetta base) 
125gr di farina
250ml di latte
2 uova intere
burro q.b.

In una ciotola sbattere le uova con un pizzico di sale. Aggiungere il latte, la farina setacciata poco per volta, amalgamare con una  frusta. Coprire la ciotola con pellicola trasparente e lasciare riposare per un'ora.
Inburrare una padellina antiaderente per crèpes e con carta da cucina togliere il burro in eccesso (questa operazione, andrà ripetuta varie volte, circa ogni due crepes). Qundo la padella sarà calda versare un mestolino di pastella (circa 4 cucchiai), ruotare lontano dal fuoco fino a distribuire su tutto il fondo un velo di preparato. Risistemare sul gas. Staccare i bordi e con una spatola larga, girare la crèpe,  farla cuocere pochissimo, deve risultare poco colorata. Sistemare le crèpes in un piatto piano, una sopra l'altra.


per il ripieno:
600gr circa di funghi
1 spicchio d'aglio
olio, burro q.b.
sale, pepe q.b.
prezzemolo tritato
caciottina bel paese (o taleggio, fontina, asiago etc.)

Tagliare a fettine sottili i funghi dopo averli puliti. In una larga padella versare olio extra vergine d'oliva, una noce di burro e l'aglio. Quando il tutto è ben caldo versare i funghi, salare, pepare e far cuocere per circa 10/15 minuti a fuoco vivace.


A fine cottura cospargere con prezzemolo tritato. Fare freddare.


Su ogni crèpe sistemare una fettina di formaggio, una cucchiaiata abbondante di funghi e arrotolare su se stessa.
Sistemare tutte le crèpes in una pirofila inburrata.


per la salsa:
250ml di panna fresca
un cucchiaino di farina
una noce di burro
2 cucchiai di parmigiano
sale, pepe q.b.

Mettere sul fuoco una padellina con la panna liquida, il burro e la farina. Quando inizia il bollore allontanare dal fuoco, aggiungere il parmigiano, mescolare, versare sulle crèpes e pepare.


Sistemare la pirofila in forno preriscaldato a 200° per circa 15 minuti.




sabato 19 marzo 2011

Polenta con gorgonzola


Preparare una polenta molto consistente, stenderla a spessore di un centimetro e farla raffreddare. Quando la polenta sarà ben fredda, tagliare con la parte superiore di un bicchiere dei dischi. In una pirofila da forno sistemare una fetta di polenta, sopra una fettina di gorgonzola dolce (o forte) e sopra  ancora una fettina di prosciutto cotto. Proseguire così fino a riempire la pirofila. A parte preparare una besciamella seguendo la ricetta. Versare sulla polenta e infornare a forno caldo a 200° fino a doratura.

Besciamella:
40gr di burro
40gr farina
1/2 l di latte
sale, noce moscata q.b.

Mettere a scaldare il latte. In un pentolino far sciogliere a fuoco dolce il burro, aggiungere la farina e amalgamare bene. Lontano dal fuoco aggiungere poco latte caldo e girare con una frusta. Continuare ad aggiungere il latte rimanente poco per volta. Rimettere sul fuoco sempre mescolando con la frusta. Salare la salsa e aggiungere una grattatina di noce moscata. Far bollire dolcemente per 2/3 minuti. Allontanare dal fuoco e fare freddare.

Se andate di corsa c'è la besciamella pronta e la polenta istantanea.

Saltimbocca alla romana di Antonello Colonna


Per 4 persone
8 fette di vitello
8 foglie di salvia
8 fette di prosciutto crudo dolce, non troppo sottili
50gr di burro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale, pepe q.b.

Su ogni fettina di vitello mettere una fettina di prosciutto e una foglia di salvia. Avvolgere su se stessa e fermare con uno stuzzicadenti. Far rosolare gli involtini in una padella con il burro, salare e pepare. Irrorare con il vino e cuocere per altri 10 minuti con il coperchio.

Ho servito gli involtini con rotelle di zucchine romanesche cotte in padella con salvia.

Crostata di ricotta al sapore d'arancia


pasta frolla:
75gr burro
250gr farina 00 setacciata
2 tuorli
100gr di zucchero a velo (o semolato)

ripieno:
un barattolo da 350gr di marmellata di arance
500gr di ricotta
2/3 cucchiai di zucchero
2 tuorli
un bicchierino di rum
buccia grattata di un'arancia
zucchero a velo per servire

Mettere sul ripiano di lavoro la farina setacciata a fontana. Nel centro sistemare il burro a pezzettini e lavorare con la punta delle dita con poca farina. Aggiungere i tuorli, lo zucchero e lavorare velocemente sempre con la punta delle dita. Formare una palla, coprire con pellicola trasparente e sistemare in frigo per minimo mezz'ora. Nel frattempo in una ciotola lavorare energicamente la ricotta con una frusta, aggiungere lo zucchero, i due tuorli e un bicchierino di rum. Sistemare la crema in frigo coperta con pellicola trasparente.
Stendere con il mattarello la frolla tra due fogli di carta forno, fino a un diametro maggiore di quello della teglia. Sistemare nella teglia imburrata e infarinata facendo aderire bene la pasta ai bordi. Tagliare la pasta in eccesso. Bucherellare la base con una forchetta e spalmare con la marmellata di arance. Versare la crema di ricotta sulla marmellata, livellare bene e cospargere con la buccia grattata di un'arancia. Per finire creare una griglia di pasta frolla, o fare delle rose, come da foto. Spennellare con albume leggermente sbattuto. Infornare in forno già caldo a 180° per circa 40/45 minuti. Spolverare se piace con zucchero a velo.

Per la crostata in foto ho raddoppiato solo la dose della frolla. Ho usato una teglia di diametro 28cm. con bordo alto 3,5cm.

venerdì 18 marzo 2011

Eventi 2011 - Cena al Ristorante Porto di Anzio

Martedì, 29 marzo 2011
Ore 21,00

Pesci del Tirreno, Profumi di Sicilia
e Nettari del Carso

Al Ristorante Porto d’Anzio
C.so Del Popolo, Anzio

In collaborazione con l’Enoteca Del Gatto  

Cena a cura di Carmelo Chiaramonte
con la selezione di pescato fresco di Massimo e Roberto
del Ristorante Porto d’Anzio
Abbinamento speciale con i vini del Carso di Edi Kante
In una carrellata gioviale di brut KK, Malvasia ‘04, Vitoska ‘06, Moscato secco e Chardonnay 1999
-Costo per ospite € 100,00-

La cena è a numero chiuso per 24 ospiti
per prenotare
06.9813737

mercoledì 16 marzo 2011

Linguine gamberoni e carciofi


per 4 persone

Ingredienti:
320gr linguine
12 gamberoni
4 carciofi
2 spicchi d'aglio
pecorino romano semistagionato q.b.
olio evo (olio extra vergine d'oliva)
sale, peperoncino q.b.

Sistemare sul fuoco una padella con olio evo e uno spicchio d'aglio. Versare i carciofi tagliati a fettine e farli cuocere a fuoco lento fino a cottura. Se serve aggiungere un goccio d'acqua calda. Intanto in un'altra padella far dorare l'altro spicchio d'aglio, che poi si toglierà; aggiungere i gamberoni puliti, peperoncino poca acqua e lasciare cuocere per 10 minuti. Unire i carciofi cotti ai gamberoni e mescolare. Lessare la pasta (io ho usato le linguine di Gragnano) in abbondante acqua salata, scolare e mantecare con la salsa di gamberoni e carciofi. Se serve, aggiungere acqua di cottura. Servire la pasta calda con scaglie di pecorino romano semistagionato.

martedì 15 marzo 2011

Crostata crema e pinoli di Marco


Ingredienti:
Pasta frolla (vedi pagine precedenti)
Crema pasticcera al limone (vedi pagine precedenti)
5 gr di lievito per dolci in polvere
q.b. Pinoli
q.b. Zucchero a velo

Questa di oggi non è altro che una proposta di presentazione di due ricette base che trovate nelle pagine precedenti del blog, quelle della pasta frolla e della crema pasticcera. Iniziamo con il suggerire, (per questo tipo di ricetta) di unire alla farina, per la preparazione della pasta frolla,  5 gr di lievito, che conferiranno maggiore friabilità al prodotto finale.

Prepariamo la base della nostra crostata: il mio metodo è di fare un disco di pasta frolla da adagiare nella nostra teglia e di creare poi un bordo (a me piace a sezione squadrata). Buchiamo il fondo della crostata per permettere una cottura omogenea ed impedire alla pasta di gonfiarsi. Poichè i forni sono tutti differenti potrebbe essere necessario mettere qualcosa sulla pasta per evitare il gonfiore (potete usare una pentola interamente in alluminio oppure usare un foglio di carta forno e fagioli secchi). Inforniamo a forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti.


Mentre la frolla è in forno prepariamo la crema pasticcera (aromatizzata al limone) e facciamola freddare bene (d'inverno possiamo usare anche l'abbattitore naturale tipo il balcone o il cornicione della finestra). Mettiamola in un sach a poche con punta stellata e formiamo dei ciuffi sulla base di frolla fredda.


Sistemiamo sopra la crema i pinoli, sempre seguendo i nostri gusti e spolverizziamo di zucchero a velo, ricordando che, quest'ultimo rimarrà bianco sui pinoli e sulla frolla ma tenderà a cristallizzare all'istante a contatto con la crema.

venerdì 11 marzo 2011

Eventi 2011 - Presentazione della guida Slow Wine 2011

: Roma, lunedì 7 marzo Slow Wine all’Open Colonna

Ho partecipato alla presentazione per la stampa della versione internazionale di Slow Wine 2011 (storie di vita, vigne, vini in Italia). Guida di Slow Food dedicata al vino, concepita esclusivamente per iPad.
La presentazione, tenuta dai vertici di Slow Food, si è svolta nello Spazio Open Colonna, gestito dal famoso cuoco Antonello Colonna.
Prima della degustazione il famoso chef ha definito il suo open un posto rock, ma anche molto classico, non è New York, non è Parigi, ma è vicino alla Cappella Sistina.
Altro scopo dell’evento è stato quello di conoscere vini e produttori selezionati in circa 2000 visite dai rappresentanti di Slow Food dato che questa guida è la prima che racconta le storie dei produttori e delle vigne, non solo il vino.
Gli interventi del fondatore di Slow Food e dei curatori della guida hanno sottolineato tra l’altro l’importanza del territorio e quella dei giovani impegnati “…a fare il vino che piace a loro…”.
La giornata è proseguita con la degustazione degli ottimi vini selezionati, nello splendido scenario dello spazio Open di Antonello Colonna che ha preparato, per l’occasione, degli assaggini di sue specialità per accompagnare i vini delle migliori cantine italiane. Ho avuto il piacere di parlare con lui e di avere l’autografo sul suo ultimo libro che, farà bella mostra nella mia cucina.
Nel complesso una giornata molto interessante che ha stimolato tante considerazioni sul modo di avvicinarsi al consumo dei vini biologici, alle tante varietà di vini locali e a ricercare la qualità. Sapere che anche nel Lazio ci sono aziende importanti e selezionate che hanno una produzione eccezionale mi fa veramente piacere.
Qui di seguito alcune foto che ho scattato durante l’evento


mercoledì 9 marzo 2011

Tortino di spinaci e ricotta


ingredienti:
1/2 kg di spinaci puliti
3 etti di ricotta
2 uova intere
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
un cucchiaino di burro
sale, pepe,noce moscata

Lessare gli spinaci in un dito d'acqua bollente, per pochi minuti. Scolare e strizzare molto bene. Fare insaporire in una padella con il burro e quando sono freddi triturare con il frullatore a immersione. In una ciotola mettere la ricotta e lavorare con una frusta, fino a farla diventare una crema. Unire gli spinaci, il parmigiano, le uova precedentemente sbattute a parte, sale, pepe e un pizzico di noce moscata.
Spennellare con olio e spolverare con pangrattato delle cocottine monoporzione; versare il composto e cuocere in forno preriscaldato  200° per circa 20/25 minuti.

Per guarnire il piatto ho formato una quenelle con la ricotta. Le due "virgole" rosse che si vedono le ho  preparate mettendo in un barattolo 2 cucchiai di olio evo, polvere di peperone crusco, qualche goccia di limone e sale. Chiuso il barattolo ho scecherato per un minuto.

evo: olio extra vergine d'oliva.

martedì 8 marzo 2011

Petto di pollo all'arancia

per 2 persone
ingredienti:
3 etti di petto di pollo tagliato a fettine sottili
2/3 arance
30 gr. di burro
farina q.b.
8 mandorle spellate
sale, pepe

Far scioglire il burro in una padella larga, mettere le fettine precedentemente infarinate e farle rosolare a fuoco medio da ambo le parti. 


Salare, pepare e versare il succo delle arance spremute, filtrato con un colino. Lasciar cuocere con il coperchio per qualche minuto.


Disporre le fettine su un piatto ed irrorarle con la cremina che si è creata e lamelle di mandorle spellate, fatte dorare in una piccola padella con pochissimo burro. Servire calde.



Eventi 2011 - Giornata della donna


Auguri speciali a tutte le donne

lunedì 7 marzo 2011

I Consigli di clo: una strada per chi ama la cucina ad Anzio

Solita gita del weekend; questa volta la meta è stata Anzio, una cittadina sul litorale laziale che tutti ricordano per il porto e per lo sbarco. Esatto, lo sbarco di Anzio che nella seconda guerra mondiale è stata oggetto di una battaglia cruenta che oggi ci torna alla mente vedendo il  monumento ad Angelina, proprio sulla spiaggia. La passeggiata nel centro, senza una direzione precisa, ci ha portato in una stradina, via G. Mazzini, a due passi dalla piazza principale.
Ci siamo imbattuti in un negozio che ha subito attirato la mia attenzione di cuoca curiosa e sempre alla ricerca di novità. Il negozio è F.lli Del Gatto, che si occupa della vendita ingrosso e dettaglio di articoli da tavola e cucina per la casa e la ristorazione.
Ho trovato alcuni attrezzi per la cucina a prezzi ragionevoli.
Primo Segreto!!!

Sempre sulla stessa strada, ad angolo, troviamo “L’enoteca Del Gatto”, vero paradiso per chi vuole trovare cose speciali ed insolite. Ho conosciuto la figlia del proprietario, la dolce Daria, che ho incontrato nuovamente qualche giorno dopo in una manifestazione di Slow Food. Cose della vita!
Nell’indecisione, tra tante cose buone, ho acquistato della cioccolata in cialde che mi potrà essere utile per qualche ricetta di Pasqua che troverete a breve su questo blog. Mi sono però ripromessa di tornare presto, anche perché l’enoteca dispone di un wine bar in una saletta dove si organizzano degustazioni.
Secondo Segreto!!!

Il tramonto sul mare di Anzio è stato il gradevole finale di una giornata piena di novità.

I consigli di clo: la pasta artigianale del Casale della Mandria

Questo è uno dei miei segreti o, chiamateli anche in questo modo,uno dei miei consigli. Un consiglio da “cliente”, non da esperta ne da promotrice. Sono “segreti” perché miei, perché autentici e perché disinteressati. Non vogliono essere ne uno stimolo all’acquisto, ne, tantomeno, una pubblicità. Sono solo la relazione di una persona che, quello che consiglia, lo ha assaggiato/provato/gradito. Se volete, provateli anche Voi. E adesso, parliamo di PASTA SECCA.

Durante una gita verso il mare, siamo andati a mangiare nel solito agriturismo, Il Casale Della Mandria, che ormai conosciamo bene. Non finirò mai di ringraziare Nicoletta, del portale “Il Mondo del Gusto”, che me lo ha fatto conoscere. Consiglio prezioso che abbiamo ben sfruttato dato che, in un breve periodo, ci siamo andati quattro volte. Il posto merita e, quindi, non ho problemi a parlarne. Infatti, è uno dei pochissimi  link che potrete trovare tra i  miei preferiti nella sezione “Link consigliati” di questo blog.
Buono l’antipasto ma, arrivati a scegliere i primi, il proprietario, Giuseppe, ci ha proposto la SUA, e dico proprio SUA, pasta con farina di semola di grano duro. Sua perché, finalmente, è riuscito a realizzare una pasta trafilata in bronzo, con il suo grano macinato a pietra, il tutto con certificazione biologica.
Abbiamo accettato il consiglio e, dal menù, abbiamo scelto mezze maniche con porcini e mezze maniche con ragù di carne. Tutto ottimo; la pasta, molto sottile ma consistente, ha tenuto benissimo la cottura. Il piatto così realizzato è stato leggero e digeribile.
Ecco, vi ho svelato un mio SEGRETO!!!
Il resto del pranzo, come al solito, è stato gradevole e sostanzioso. Un’ottima declinazione della cucina casareccia (anche il pane è fatto in casa nel forno dell’agriturismo). Notevoli i tozzetti realizzati con l’impasto delle ciambelle al vino da mamma Sandra..

In questo post vi abbiamo consigliato:

Agriturismo Casale della Mandria

mercoledì 2 marzo 2011

Salmone nel bicchiere



Dose per un bicchiere:
mezzo foglio di pasta sfoglia fresca pronta per l'uso
una zucchina
fettine di salmone affumicato
3 foglie di basilico più una per decorare
olio evo (olio extra vergine d'oliva) 
sale,pepe

Accendere il forno a 200°
Srotolare la pasta sfoglia e stenderla nella teglia con la sua carta forno; infornare fino a doratura.
Nel frattempo cuocere in una padellina con poca acqua la zucchina tagliando a pezzettini solo la parte verde. Quando è morbida metterla nel bicchiere del frullatore ad immersione con, olio, sale e le foglie di basilico; ridurre tutto in crema. Sistemare la salsa di zucchine in fondo a un bicchiere. Dal foglio di pasta sfoglia ormai cotto, tagliare un disco di diametro che possa essere messo nel bicchiere, sopra le zucchine (aiutarsi con un bicchiere ed un coltellino per la forma). Ridurre a pezzettini il salmone affumicato, condirlo con, olio, sale, pepe e sistemarlo sul disco di pasta sfoglia. Tagliare un altro disco di pasta del diametro giusto, che andrà sopra al salmone.
Decorare con piccole scaglie di parmigiano, una foglia di basilico e una rosa formata arrotolando su se stessa una strisciolina di salmone affumicato.

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