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Questo è il nostro spazio, che gestiremo insieme. Leggete i miei post, inviate i vostri commenti ed, insieme, cercheremo di rendere interessanti questi momenti dedicati a Noi ed al nostro Mondo.
Clo

sabato 30 aprile 2011

Eventi 2011- 1° Maggio





Qualche anno fà sono capitata a Parigi il 1° maggio, festa dei lavoratori. Per questo giorno è usanza regalare mughetti per buon augurio. Venditori inprovvisati offrono per pochi euro mazzetti di mughetti, sistemati in ceste all’angolo delle vie, nei bar o all’entrata dei metrò. Il profumo intenso di muschio emanato dai grappoli floreali di questa splendida liliacea si diffonde nell'aria. Il mughetto in Francia è il simbolo della primavera e del ritorno della felicità.


sabato 23 aprile 2011

Sformatino di ricotta con asparagi



Dose per 7/8 stampini da crème caramel
Ingredienti:
150 gr di ricotta
75 gr di grana grattugiato
un ciuffo di prezzemolo tritato
3 uova
sale, pepe q.b.
burro, pane grattato (per foderare gli stampi)

Mescolare la ricotta setacciata, con il grana grattugiato e il prezzemolo tritato. Aggiungere i tuorli, sale, pepe e mescolare.A parte montare gli albumi a neve e unire alla crema di ricotta, mescolare dal basso verso l'alto. Imburrare e cospargere di pane grattato gli stampini. Versare il composto e cuocere in forno caldo a 180° per 20 minuti.

Per la salsa di asparagi:
Pulire e lavare 8 asparagi. Tagliare a rotelle i gambi, lasciare le punte intere (circa 7 centimetri). In una padella con un poca acqua o brodo, far bollire gli asparagi. Dopo 4 minuti togliere solo le punte e passare sotto l'acqua fredda. Continuare la cottura per i gambi. Sistemare i gambi cotti nel mixer ad immersione con olio, sale, pepe e se occorre un poco d'acqua di cottura degli asparagi (la salsa deve rimanere densa).

In un piatto da portata, creare una base con la salsa di asparagi. Capovolgere sopra lo sformatino di ricotta, sistemare la punta dell'asparago croccante e servire con un filo di olio.

giovedì 21 aprile 2011

Le "Ninfee" di Claude Monet

L’ultima mia fantasia è stata mettermi alla prova con Claude Monet. Ho scelto un quadro per me molto significativo, una delle “Ninfee” che Monet ha realizzato nel suo buen ritiro di Giverny. Ho affrontato questa prova con l’umiltà e l’ammirazione che provo per questo artista che già conoscevo ma che ho avvicinato ancora di più nel nostro viaggio in Normandia durante il quale ho voluto fare una specie di pellegrinaggio artistico proprio a Giverny.
A Giverny Claude Monet si installerà con la sua famiglia e, nel 1890 dopo aver trasformato la sua proprietà, acquistando alcuni terreni attigui, vi resterà fino alla morte nel 1926. L’orto diventa un una valle di peonie, di gigli, di iris e lo stagno diventa un “giardino d’acqua” arricchito da un ponte ispirato da alcune stampe giapponesi. Qui le ninfee invadono la superficie dell’acqua, e risaltano sulle verdi foglie galleggianti. 
Da questo giardino, dalla sua tecnica di osservazione al fine di cogliere attimo per attimo le variazioni di forme e colori percepite dall’occhio, dallo studio del riflesso della luce, hanno trovato vita le sue opere, appunto le “ninfee” che ancora oggi ci emozionano. “Le stelle che guardiamo nel cielo notturno, Monet le recupera capovolte nei fiori che galleggiano sulle acque degli stagni di Giverny” (Monet al Jeu de Paumedi Fortunato Bellonzi edizioni De Agostini.
In queste visioni vegetali, dove l’acqua affiora, il pittore porta l’impressionismo del quale è il maggiore esponente, ad un’espressione quasi astratta.
Questa è l’immagine che ho voluto riprodurre e la sensazione che ho tentato di dare all’osservatore. Macchie e materia che, nelle prospettive verticali tipiche di Monet, giocano con la luce e le ombre dell’acqua, i colori si fondono e si confondono in un’armonia sottile. Spero di essermi avvicinata a tutto questo, giudicate Voi.



Dedico queste ninfee a mio marito........
Ti regalerò i colori più brillanti, le luci più trasparenti, dipingerò per te i sogni più belli.

martedì 19 aprile 2011

Eventi 2011- Buona Pasqua ed i migliori auguri per una stagione di nuove dolcezze


Il giardino di Agnese



Nel periodo di Pasqua realizzo vari addobbi per la casa. Non può mancare "l'albero di Pasqua", i cui rami secchi vengono abbelliti con oggetti in tema. In ogni angolo ci sono uova colorate, pulcini, candele a forma di uovo, casette e nidi per uccellini che sono la mia passione.



Continuando a girare per casa...






AUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTI I VISITATORI!

giovedì 14 aprile 2011

Carciofi alla romana

Ingredienti:
Per 4 persone
Otto carciofi cimaroli
2/3 spicchi d’aglio
Un ciuffo di mentuccia
Un poco di prezzemolo
Olio extra vergine d’oliva (evo)
Limone
Sale, pepe q.b.

Pulire i carciofi (vedere carciofi alla giudia). Lasciare 5 centimetri di gambo. Tuffare in acqua acidula, con succo di limone, per 30 minuti. Nel frattempo tritare l’aglio finissimo con la mentuccia e prezzemolo. Sistemare il trito in una ciotolina, salare, pepare e irrorare con abbondante olio evo.



Scolare i carciofi e allargare leggermente le foglie centrali, riempire con una cucchiaiata di trito.



Sistemare i carciofi in una teglia con il gambo verso l’alto, condire con olio evo. Versare 2/3 bicchieri d'acqua, salare e pepare. Coprire il tegame con un canovaccio bagnato e strizzato, chiudere con il coperchio. Ogni tanto controllare la cottura, che può variare. Se rimane troppa acqua, fare bollire per 5 minuti senza coperchio.



mercoledì 13 aprile 2011

Carciofi "alla giudia"

Il carciofo è una grossa pianta erbacea perenne, con foglie lunghe. Viene coltivato in campi (carciofaie) lungo le riviere  mediterranee. E’ ricco di potassio, contiene buone quantità di calcio e fosforo, utili per le ossa, fornisce ferro e acido folico, importanti per il sangue.
Esistono diverse qualità di carciofo, con e senza spine. Il romano (detto anche cimarolo o mammola) sferico, grosso è privo di spine con foglia verde-viola, ha poco scarto si presta ad un’ infinità di preparazioni e sono…sempre squisiti.
Per la pulizia del carciofo  si parte dal gambo, bisogna togliere parte della scorza esterna, come si fa con le carote. Tagliare il gambo e lasciare solo 6 centimetri. Eliminare per intero le foglie più esterne, di quelle più interne, morbide e chiare si taglia la parte superiore, lasciando intatta la parte inferiore. Con un cucchiaino togliere il "fieno", ovvero la peluria interna. Immergere il carciofo in acqua acidula con succo di limone. Non usare pentole di alluminio o di ferro per cucinare i carciofi perché diventano opache e nere.

ricetta:
un carciofo cimarolo a persona
olio per friggere q.b.
sale, pepe, q.b.
limone

Pulire il carciofo come consigliato sopra. Battere i carciofi su di un piano, per aprire  un poco le foglie.
In un tegame alto e largo versare abbondante olio e friggere i gambi e i carciofi interi, girarli spesso.






Sono cotti quando la forchetta entra facilmente nel dorso del carciofo. Togliere i carciofi dall’olio e farli scolare su carta. Salare, pepare.



Quando i carciofi sono tiepidi, aprire delicatamente le foglie, salare e pepare la parte aperta. Fare scaldare di nuovo l’olio e friggere nuovamente i carciofi pochi per volta, tenendoli giù con una forchetta o una pinza. Tirare fuori un carciofo per volta e spruzzare con vino freddo o acqua fredda. Rimettere dentro l’olio a friggere (usare molta attenzione nel fare questa operazione). Scolare il carciofo bello croccante. Mangiare caldi.



martedì 12 aprile 2011

Pupazza e biscotti di Pasqua



Pasta frolla
ingredienti:
400 gr di farina 00 circa
200 gr di burro
200 gr di zucchero
2 tuorli più un uovo intero
un pizzico di sale
raschiatura di limone

Mettere a fontana la farina, al centro i tuorli con l'uovo intero e lo zucchero. Con una forchetta mescolare un poco senza prendere la farina. Aggiungere il burro lasciato a temperatura ambiente, il sale e il limone. Con le mani, amalgamare velocemente il tutto. Formare una palla, mettere in una ciotola e coprire con pellicola trasparente. Questa frolla, deve rimanere minimo un'ora in frigo ma la si può lasciare anche per parecchie ore.


Per formare la pupazza, stendere la frolla con il mattarello su un foglio di carta forno. Creare un rettangolo di circa 22x33cm. alto circa 2cm.



Con un coltellino disegnare e poi tagliare il profilo della pupazza. Con le dita, come fosse pongo, sagomare la figura. Aggiungere un poco di frolla nel punto del seno, per metterlo in evidenza. Usare come collante l'albume, da spennellare nei punti di giuntura.


 

Aggiungere del cacao a una piccola parte dell'impasto. Questo servirà per formare i capelli (come da foto)



Creare prima la frangetta e poi il resto dei capelli, usando sempre l'albume tra una ciocca e l'altra.



Mettere in rilievo le mani. Con due noccioline di frolla al cacao creare le scarpe.




Ultimare la figura e sistemare il foglio di carta forno in una teglia. Infornare in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti.

Quando la pupazza sarà fredda, decorare con la ghiaccia, zuccherini e tanta fantasia.





Ghiaccia:
In una ciotolina mettere dello zucchero a velo, unire poche gocce di albume e di limone mescolare fino ad ottenere una crema densa e bianca.
Versare i zuccherini sulla ghiaccia prima che asciughi.

Con questa frolla ho fatto anche i biscotti di Pasqua.

mercoledì 6 aprile 2011

Orecchiette alle cime di rapa



Orecchiette alle cime di rapa
Per 4 persone

Ingredienti:
800 gr di cime di rapa
400 gr orecchiette di grano duro
2 spicchi d’aglio
4 filetti di acciughe sott’olio
Sale, peperoncino, olio q.b.

Pulire e lavare le cime di rapa. Cuocere le orecchiette, a metà cottura aggiungere la verdura tagliata in pezzi grandi e continuare la cottura. Nel frattempo in una padella larga, versare abbondante olio extra vergini d’oliva. A fuoco medio far dorare l’aglio, unire le acciughe e il peperoncino.
A fine cottura (al dente) aggiungere la pasta nella padella lasciare insaporire il tutto, se occorre aggiungere acqua di cottura. Servire con un filo di olio evo (extra vergine d’oliva) a crudo.

lunedì 4 aprile 2011

Pizza di Pasqua (Pizza alla pala)

Questo pane dolce, il suo profumo, il suo sapore per me sono la Pasqua. Viene dalla tradizione del paese dei miei genitori. Mia madre lo preparava per la mattina di Pasqua; accompagnava il salame, le uova sode e il latte con il cacao.
Io ho portato con me questa tradizione e questa ricetta. Nella mia casa la mattina di Pasqua la "pizza alla pala" è stata sempre presente, dopo aver preparato con cura la tavola, insieme a mio marito e i miei figli, affettiamo la pizza che preparo il giovedì precedente e la gustiamo con il salame corallina, le uova sode e la cioccolata delle uova di Pasqua. Un’armonia di sapori, dolce e salato, dovuta al sapore di questa pizza che va bene con tutto. Riesce ad esaltare il sapido del salame e delle uova, e si sposa meravigliosamente con la cioccolata, al latte per i miei gusti, fondente per i miei familiari. Questa pizza quindi mette d’accordo tutti e unisce la famiglia, proprio nello spirito della Pasqua. Nessuno di noi fino ad ora ha mai rinunciato a questo rito, a costo di fare tanti kilometri per esserci, che ci unisce oltre il semplice atto del mangiare.




Ingredienti:
5 uova ( 3 intere più 2 tuorli)
300gr di zucchero
300gr di ricotta
500gr di farina 00
un cubetto di lievito di birra
circa mezzo bicchiere  di latte
buccia grattugiata di un limone
2 cucchiai abbondanti di semi d’anice
2/3 tuorli d’uovo per spennellare la pizza.

Sulla spianatoia sistemare la farina setacciata a fontana. Nel centro mettere le tre uova intere i due tuorli e lo zucchero.Amalgamare con la forchetta. Unire la ricotta, la raschiatura del limone, mescolare sempre con la forchetta. Sciogliere il lievito nel latte tiepido e versare il liquido sul composto poco per volta, raccogliere la farina intorno e aggiungere i semi d’anice. Amalgamare tutti gli ingredienti  lavorando con le mani per circa 10 minuti, fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Dividere la pasta in due panetti. Sistemare una pagnottina in una teglia bassa e molto larga, foderata con carta forno. Coprire con un canovaccio pulito e lasciare lievitare in  luogo caldo lontano da correnti d’aria.




Fare la stessa cosa con l’altra pagnottina. L’impasto deve raddoppiare (possono servire alcune ore).



Prima di infornare la pizza spennellare tutta la superficie con abbondante tuorlo d’uovo leggermente sbattuto. Infornare in forno  già caldo a 180° per circa 50 minuti. Fare la prova stecchino per vedere se la pizza è cotta.




Quando la pizza sarà fredda, avvolgere con pellicola trasparente, rimarrà morbida per alcuni giorni.
Buona appena fatta, ma nei giorni seguenti è ancora più buona.


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