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Clo

lunedì 30 gennaio 2012

I consigli di Clo: corso di piccola pasticceria al Gambero Rosso


Ho avuto di nuovo il piacere di partecipare ad uno dei tantissimi corsi del Gambero Rosso tenuto presso la città del gusto a Roma. I l corso di piccola pasticceria  mi è stato regalato a Natale. Sono tornata volentieri al Gambero Rosso dove ho avuto l'opportunità di  avere come insegnante la chef Rita Monastero. La conoscevo già per la sua fama di esperta di panificazione, lavorazione del cioccolato e per i suoi libri di cucina. Simpatica, allegra, disponibile e solare come la sua terra  Salentina, ha conquistato subito tutti noi del corso; un bel gruppo di 25 appassionati golosi che in quattro ore di corso volevano imparare più cose possibili. Abbiamo formato dei gruppi di lavoro da cinque nella grande sala organizzata come il famoso programma televisivo "Master chef". Abbiamo iniziato subito le varie preparazioni seguendo le ricette di Rita che con i  suoi "avanti avanti",  "veloci veloci" ci dava il tempo e i consigli per terminare i lavori. Si è subito creato un clima di collaborazione tra i gruppi fino ad arrivare quasi a una  competizione divertente. Insomma le quattro ore sono passate velocemente e ci è rimasta la soddisfazione di vedere realizzata la nostra piccola pasticceria, anche se non proprio perfetta.


Con lei abbiamo preparato: 
bignè chantilly


Pasticcini ciocco-sale





Tartelle del bosco











Ringrazio Rita per avermi autorizzato a riproporre le sue ricette.
In questo post vi abbiamo consigliato...
corsi del Gambero Rosso

mercoledì 25 gennaio 2012

Cicerchiata



La circhiata è un dolce tradizionale, simile agli strufoli napoletani. Il suo nome deriva da “cicerchia”, che significa cece. E’ infatti  costituito da tante palline di pasta, simili a ceci, fritte e passate nel miele e disposte a forma di ciambella. E’ molto diffusa in Umbria, Molise, Marche e in Abruzzo questo dolce è spesso legato alla ricorrenza del carnevale.

Ingredienti:
500 gr di farina 00
6 uova
100 gr di burro
un limone non trattato
2 cucchiai di zucchero
500 gr circa di miele
2 arance non trattate
50 gr di arancia candita
100 gr di filetti di mandorle  tostate
codette colorate per decorare q.b.
un pizzico di sale
 olio di semi di arachidi per friggere

Disporre a fontana la farina setacciata sul piano di lavoro. Unire nel centro le uova., lo zucchero, il burro lasciato a temperatura ambiente, la buccia grattugiata del limone e un pizzico di sale. Lavorare gli ingredienti fino a ottenere un impasto elastico e morbido. Se occorre aggiungere un poco di farina. Lasciare riposare l’impasto per 30 minuti. Ricavare dalla pasta dei bastoncini grossi come una matita e, come per fare gli gnocchi, tagliarli a tocchetti di circa mezzo centimetro (come ceci). Friggerli in olio abbondante ben caldo e quando saranno dorati scolarli con una schiumarola e appoggiarli su carta assorbente da cucina per eliminare l’unto in eccesso. Far scaldare il miele con 4 cucchiai di zucchero in un largo tegame fino a farlo diventare leggermente bruno. Allontanare la pentola dal fuoco, unire la buccia grattata di due arance (solo la parte arancione) e versare le “palline” di pasta fritte. Mescolare con un cucchiaio di legno in  modo che si ricoprono uniformemente di miele. Infine unire i filetti di mandorle tostate e mescolare ancora. Rovesciare il tutto in uno stampo a ciambella con cerniera, unto di olio, cospargere di codette colorate e qualche pezzetto di arancia candita tagliata a julienne .
Si può dare alla cicerchiata la forma a ciambella  anche senza stampo. Avvolgere un bicchiere da cucina con carta forno e sistemarlo nel mezzo di un piatto piano. Con il cucchiaio di legno prendere le palline di pasta e metterle intorno al bicchiere. Premere con il cucchiaio, in modo che si attacchino le une alle altre. Con le mani bagnate sotto l'acqua fredda dare la forma a ciambella. Decorare con le codette colorate, la julienne di arancia candita e le mandorle tostate. Quando il miele è freddo, togliere il bicchiere.
Con queste quantità degli ingredienti si preparano due ciambelle come quella nella  foto.
Per praticità si possono preparare delle porzioni singole in pirottine di carta.









venerdì 20 gennaio 2012

Filetto di maiale alle prugne


Ingredienti:
Un filetto di maiale di maiale di 400 gr
10 prugne denocciolate
un bicchiere di buon vino rosso
uno spicchio d’aglio
una noce di burro
salvia
rosmarino
sale e pepe q.b.
olio evo
4 fettine di pancetta tesa tagliate sottili

Tritare insieme finemente con il coltello (o con la mezzaluna) la salvia e il rosmarino. Salare il filetto e passarlo su tutti i lati nel trito di erbe, fino a coprirlo tutto. Scaldare un poco d’olio in una padella con uno spicchio d’aglio, che verrà tolto dopo 3-4 minuti. Far rosolare il filetto a fuoco vivo su ogni lato, versare un goccio di vino rosso e far evaporare. Versare il resto del vino, aggiungere 4 prugne e lasciare cuocere la carne a fuoco basso con il coperchio. Dopo 35 minuti unire le restanti prugne. Lasciare cuocere per altri 40- 45 minuti, girando ogni tanto il filetto (se si ha un termometro da cucina, la cottura è perfetta quando l'interno del filetto raggiunge i 74°). Se la carne dovesse asciugarsi troppo aggiungere un poco di brodo caldo, o del vino. Togliere il filetto dalla padella e lasciarlo freddare sul tagliere. Filtrare il sughetto di cottura con un colino e mettere da parte le prugne aggiunte in ultimo. Rimettere sul fuoco il liquido, aggiungere una noce di burro e far bollire per 2-3 minuti. Adagiare le fettine di pancetta su una teglia da forno foderata con carta forno e lasciarle asciugare in forno caldo a 150° per qualche minuto. Tagliare la carne a fette di un centimetro, disporla in un piatto e versare  una giusta quantità di sugo. Accompagnare il filetto con  le prugne messe da parte e le fettine di pancetta. 


lunedì 16 gennaio 2012

Polpettine di pane raffermo


Ingredienti:
600 gr di pane raffermo
2 uova intere
50 gr di grana grattugiato
 prezzemolo q.b.
sale e pepe q.b.
2 cucchiai di crema di olive (facoltativo)
pangrattato q.b.
granella di mandorle
olio di semi di arachidi per friggere

Mettere in ammollo il pane raffermo in acqua (o latte) fino farlo diventare morbido. Strizzarlo bene e metterlo nel mixer. Aggiungere le uova intere, il grana, una manciata di foglie di prezzemolo, sale e a piacere e pepare. A velocità media amalgamare il tutto (non troppo fine). Versare il composto in una ciotola, unire due cucchiai di crema di olive e mescolare. Lasciare in frigo minimo un’ora coperto con pellicola trasparente. Prendere un po di composto (se troppo morbido, aggiungere del pane grattato). Formare delle polpettine grandi come una noce e passarle nella granella di mandorle o nel pangrattato. Friggere subito le polpettine in olio caldo e profondo.

Ho servito le polpette fritte con la granella di mandorle su un letto di fonduta,  preparata: mettendo 100 gr di fontina e 100 ml di crema di latte (o latte) in un pentolino a fuoco dolce (non deve arrivare a 60°) a fondere. Per la presentazione, mescolare la salsa, versarla nel piatto calda e disporre sopra le polpettine.



venerdì 13 gennaio 2012

Ritorno a Rovere

Rovere

Vorrei condividere con voi la felicità di essere rientrata nella mia casa in Abruzzo, a Rovere (Rocca di Mezzo) dopo il tragico terremoto del 6 aprile del 2009. La mia casa era stata danneggiata e, proprio a Natale 2011, è stata dichiarata agibile. Con mio marito abbiamo deciso di trascorrere la befana in questa casa e in questi luoghi da noi tanto amati. Siamo arrivati il 5 gennaio nelle prime ore del pomeriggio e, subito dopo aver sistemato la valigia, mio marito ha espresso il desiderio di andare “giù” all’Aquila, cosa che facevamo sempre prima del terremoto. Normalmente, in questi giorni di gennaio, per la ricorrenza della Befana,  la città si animava di gente e di bancarelle in una fiera molto famosa. Pensavamo di trovare poche persone, invece il centro era un fiume di folla,  animata dal sentimento di rispettare la tradizione, di godere e far vivere la città.
Non posso negare di essermi sentita a disagio nel vedere le case “ferite” dal terremoto. La sensazione era di non essere perfettamente integrata nello spirito della città, come se stessi violando il dolore degli Aquilani. Sono riuscita a stento a fare poche foto cercando di non sottolineare troppo la situazione ancora molto tragica del post-terremoto. La ricostruzione nel centro storico è ancora molto lontana ed il dolore della gente si percepisce nell'aria. Dolore che non dovremo mai dimenticare.
Tornati a Rovere e finalmente dentro casa, ci siamo accorti verso mezzanotte che cominciava a scendere la neve. Che meraviglia! Le luci del paese che assomiglia a un presepe si intravedevano attraverso i fiocchi bianchi che scendevano. La mattina della befana un bellissimo regalo: il paesaggio era innevato e mi sono sentita felice e fortunata di poter godere di nuovo di questo bellissimo spettacolo.  

L'Aquila





Rovere


Rocca di mezzo


Piani di pezza (Rocca di mezzo)




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