Benvenuto


Questo è il nostro spazio, che gestiremo insieme. Leggete i miei post, inviate i vostri commenti ed, insieme, cercheremo di rendere interessanti questi momenti dedicati a Noi ed al nostro Mondo.
Clo

lunedì 30 aprile 2012

Viaggio in Basilicata


Sono mancata per qualche giorno. Un periodo di riposo che inizialmente mi ha portata con mio marito in Puglia, a Manduria e Porto Cesareo per motivi di lavoro, ma poi si è trasformato in una vacanza nella bella Basilicata. Infatti, tornando a Roma abbiamo deviato verso Matera, la cui bellezza è un richiamo troppo forte per noi.



Matera è una città “magica” che visitiamo sempre volentieri. Come in ogni nostra visita abbiamo fatto incetta del suo buonissimo pane (guai a parlare di quello d’Altamura) e di taralli.


Lasciata Matera, ci siamo diretti, meta obbligata, verso Chiaromonte. Lungo il percorso sono rimasta incantata dai pesaggi collinari, ricchi di sfumature luminose create dall’erba accarezzata dal vento e da qualche... strano incontro.


Un simpatico maialino pascolava tranquillo in un prato! Cose che succedono solo in Basilicata.


A Chiaromonte siamo stati, come sempre, accolti con grande simpatia da quelli che ormai consideriamo nostri amici. Il carissimo Vincenzo ci ha fatto il piacere di prendersi un giorno di vacanza dai suoi molteplici impegni e ci guidato nella Val D’Agri, nel cuore della Basilicata, in cerca di prodotti tipici della zona. Siamo passati per i boschi di faggio e di quercia dell’Appennino fino ad arrivare alla zona ricca di castagneti di Moliterno famosa per il suo pecorino: il "canestrato", appunto, di Moliterno, un formaggio veramente unico.




Abbiamo comprato a Sarconi i "fagioli di Sarconi" e le olive infornate majatiche di Ferrandina, per poi andare alla ricerca del rafano di cui è ricca la zona. A Villa D’Agri nelle frutterie abbiamo trovato solo rafano Austriaco sicuramente diverso da quello che si trova qui. La fortuna ha voluto che un signore gentilissimo, visto il nostro sconforto e rassicurato dalla presenza di Vincenzo, ci ha invitato a casa sua. Armato di una vanga  ha scavato nel suo orto e ci ha fatto dono delle radici di rafano che vedete nella foto. In più abbiamo avuto  delle piccole radici da piantare in terra, così avremo anche noi la nostra piccola produzione di rafano tra due anni. Abbiamo scoperto così che nella zona quasi tutti hanno, nell’orto, il rafano per il fabbisogno della famiglia. Certo il periodo della maturazione è tra gennaio e marzo ma vi assicuro che il profumo ed il piccante sono ancora ben forti anche in aprile. La generosità e l'affabilità di quel signore mi ha commossa e la porterò sempre con me.




A sinistra rafano della Val D'Agri, a destra rafano Austriaco

Ancora una volta questa grande terra ci ha fornito bellezze, sapori, sorprese, cultura e generosità dei suoi abitanti. Una continua scoperta ogni volta sorprende e stupisce noi poveri e disincantati "cittadini".

mercoledì 18 aprile 2012

Burro al rafano



Il nostro amico Nik, tornato da Chiaromonte (Pz), ci ha portato questo pane salato con le uova. Avendo ancora in frigo del rafano grattugiato sott'olio, ho pensato di preparare un burro da spalmare su questo pane particolare. Il risultato è stato positivo, ma consiglio di usare rafano fresco appena grattugiato. Per ulteriori informazioni leggere qui

Ingredienti:
80 gr di burro
40 gr circa di rafano grattugiato
sale e pepe q.b.
pane

Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Montarlo in una ciotola con una spatola, fino ad ottenere una crema. Aggiungere il rafano grattugiato (la quantità può variare secondo il sapore più o meno forte del rafano) e mescolare. Salare e pepare a piacere. Tagliare a fettine il pane e farle tostare in forno in una teglia foderata con carta forno per cinque minuti. Stendere il burro sul pane tostato che dovrà essere appena tiepido o freddo.
Questo burro è ottimo per accompagnare carne arrosto e per preparare tartine.



lunedì 16 aprile 2012

Angel cake




E’ una torta che desideravo preparare da molto tempo, ma non riuscivo a mettere da parte gli albumi che servivano. Infatti la sua particolarità è quella di essere preparata solo con albumi d’uovo che la rendono  morbida come una spugna. La angel cake è una famosa torta americana senza grassi, che deve il  nome alla sua leggerezza ed al sapore delicato. Si può accompagnare o farcire con varie creme. Viene preparata in un particolare stampo a ciambella, alto con il fondo piatto ed estraibile. Dopo la cottura lo stampo và capovolto in un collo di bottiglia per far rimanere gonfia la torta che dovrà freddare così per circa un’ora. 
La ricetta che ho seguito è quella del maestro pasticcere Luca Montersino, che ritengo perfetta.

360 gr d’albume
200 gr di zucchero semolato
5 gr di cremore tartaro
150 gr di farina 00
150 gr di zucchero semolato
10 gr di liquore amaretto di Saronno ( limoncello, rhum)
2 gr scorza di limone grattugiata
2 gr di sale
zucchero a velo per la finitura q.b.

Mescolare la farina con 150 gr zucchero semolato, il cremor tartaro, la scorza grattugiata del limone ed il sale. In una ciotola capiente montare  a neve ferma gli albumi con 200 gr di zucchero. Aggiungere  la farina poco per volta,  mescolando con una spatola dal basso verso l’alto delicatamente. In ultimo versare il liquore. Con l'aiuto di una sac a poche riempire lo stampo (senza imburrarlo) con l’impasto, evitando vuoti d’aria. Livellare la superfice ed infornare la torta in forno già caldo a 170° per circa 30 minuti. Capovolgere lo stampo in un collo di bottiglia (come foto) e lasciarlo raffreddare per un’ora. Staccare  il dolce  dallo stampo con l’aiuto di un coltello e servirlo con una spolverata di zucchero a velo o  farcito con crema.






Passeggiate nell'Arte: Palazzo Massimo alle Terme

Come nostra abitudine, qualche tempo fa abbiamo fatto una gita, sempre guidati dall’organizzazione Roma e Lazio x te che ormai abbiamo scelto come guida, al Palazzo Massimo alle Terme a Roma, che fa parte del complesso del Museo Nazionale Romano, un museo archeologico che ospita collezioni riguardanti la storia e la cultura della città in epoca antica.



Il complesso museale comprende una importantissima collezione statuaria della Roma antica di ogni periodo ed una impressionante collezione di mosaici ed affreschi provenienti da molte ville e residenze. Nella brochure di seguito potrete vedere una parte delle immagini che siamo riusciti a prendere durante la nostra gita.


sabato 7 aprile 2012

Colombine e Buona Pasqua



Questa ricetta l’ho trovata dentro uno stampo di colombine in silicone che ho comprato ieri. Incuriosita e visto che la ricetta è veloce ho voluto provarla e questo è il risultato. Con un volo di colombe vi auguro una felice e serena Pasqua.

Ingredienti:
100 gr farina autolievitante
100 gr zucchero a velo
100 gr burro morbido
85 gr uova intere (n.2)
35 gr scorza d’arancia candita a cubetti
1 goccia di olio essenziale d’arancia
1 goccia di olio essenziale di bergamotto

Per la glassa
Zucchero a velo q.b.
Albume q.b.

Ammorbidire il burro per qualche secondo in microonde (o lasciarlo a temperatura ambiente) e lavorarlo con lo zucchero fino ad ottenere un composto montato; unire le uova un po’ per volta e incorporarle bene. Ottenuto un composto ben areato e omogeneo, aggiungere gli oli essenziali e la scorza d’arancia candita tritata finemente. Mescolare con una spatola e unire la farina setacciata. Riempire lo stampo per ¾ della sua altezza con l’impasto ottenuto, posizionarlo su di una griglia e cuocere in forno caldo a 170° per 20/25 minuti. Terminata la cottura sfornare lo stampo e lasciare intiepidire. Sformare le colombine e metterle su una griglia per terminare il raffreddamento. Una volta fredde, decorarle a piacere con la glassa.






Biscotti e "pupazza" per Pasqua



E' sempre un divertimento per me, preparare i biscotti e la "pupazza" per Pasqua. Quando i miei figli erano piccoli, si divertivano a creare biscotti dalle forme più diverse e insieme li coloravamo con la ghiaccia e le codette colorate. Questi sono una piccola carrellata, di quello che ho preparato per questa Pasqua. 
La ricetta la trovate qui e potrete dare anche voi spazio alla  fantasia.



pizza alla pala per Pasqua




Con la Pasqua ritorna la mia "pizza alla pala" una pizza dolce che a casa mangiamo la mattina di Pasqua con le uova sode, il salame ed il cioccolato, abbinamento strano ma vi assicuro ottimo per quel giorno. E' una pizza di tradizione familiare che preparava mia nonna, poi mia madre, ora io e spero un futuro i miei figli. Come ho già avuto occasione di scrivere il giorno che la preparo la casa viene avvolta da un profumo senza il quale per me non è Pasqua.
Quest'anno dopo averne preparate molte da regalare con la classica forma a "pagnotta" ho voluto prepararne una a forma di ciambella che voglio regalare virtualmente a voi che mi seguite con tanto affetto sul blog come augurio di una buona e serena Pasqua.
La ricetta, già pubblicata in un mio precedente post,  la trovate qui


venerdì 6 aprile 2012

Pizza di Pasqua al formaggio



E’ una pizza salata, che viene preparata per accompagnare uova sode e salame durante la colazione di Pasqua, o per essere portata alla gita "fuori porta" per Pasquetta. Questa è la ricetta che ormai da tanti anni  preparo unicamente per questa festività.

Ingredienti:
350 gr di farina
20 gr di lievito di birra
80 gr di ricotta di pecora
50 gr di parmigiano grattugiato
70 gr di pecorino stagionato grattugiato
50 gr di pecorino fresco tagliato a dadini
2 uova intere
50 gr di latte
1 cucchiaio di olio evo
Sale, pepe q.b.

In una piccola ciotola, sciogliere il lievito con il latte, incorporare un etto della farina totale ed amalgamare. Ottenere un impasto molto morbido, coprire e lasciare lievitare per circa 50 minuti lontano da correnti d’aria. Nel frattempo in un’altra ciotola mettere le due uova, aggiungere la ricotta passata al setaccio, i due formaggi grattugiati,  il pecorino fresco ed amalgamare. Setacciare la restante farina, disporla  a fontana sul piano di lavoro. Distribuire il sale sui bordi, nel centro versare l’olio evo, unire la pasta lievitata, un poco di latte se serve e il pepe. Impastare per circa dieci minuti, fino ad avere una pasta morbida, che si stacca dal piano di lavoro. Ungere con olio la base e le pareti di una tortiera alta e stretta (8x16), disporre dentro l’impasto e lasciarlo lievitare coperto con un canovaccio pulito. Quando sarà gonfio infornare  in forno già caldo a 220° per circa 30 minuti.




Print/PDF