Sono mancata per qualche giorno. Un periodo di
riposo che inizialmente mi ha portata con mio marito in Puglia, a Manduria e Porto Cesareo
per motivi di lavoro, ma poi si è trasformato in una vacanza nella
bella Basilicata. Infatti, tornando a Roma abbiamo deviato verso Matera, la cui bellezza è un richiamo troppo forte per noi.
Matera è una città “magica” che visitiamo sempre volentieri.
Come in ogni nostra visita abbiamo fatto incetta del suo buonissimo pane
(guai a parlare di quello d’Altamura) e di taralli.
Lasciata Matera, ci siamo diretti, meta obbligata, verso Chiaromonte. Lungo il percorso sono rimasta incantata dai pesaggi collinari, ricchi di sfumature luminose
create dall’erba accarezzata dal vento e da qualche... strano incontro.
Un simpatico maialino pascolava tranquillo in un prato! Cose che succedono solo in Basilicata.
A Chiaromonte siamo stati, come sempre, accolti con
grande simpatia da quelli che ormai consideriamo nostri amici. Il carissimo Vincenzo ci ha fatto il piacere di prendersi un giorno di vacanza dai suoi molteplici impegni e ci guidato nella Val D ’Agri, nel cuore della Basilicata, in cerca di prodotti tipici della zona. Siamo passati per i boschi di faggio e
di quercia dell’Appennino fino ad arrivare alla zona ricca di castagneti di
Moliterno famosa per il suo pecorino: il "canestrato", appunto, di Moliterno, un formaggio
veramente unico.
Abbiamo comprato a Sarconi i "fagioli di Sarconi" e le olive infornate majatiche
di Ferrandina, per poi andare alla ricerca del rafano di cui è ricca la zona. A Villa D’Agri nelle frutterie abbiamo trovato solo rafano Austriaco sicuramente
diverso da quello che si trova qui. La fortuna ha voluto che un signore gentilissimo,
visto il nostro sconforto e rassicurato dalla presenza di Vincenzo, ci ha
invitato a casa sua. Armato di una vanga ha scavato nel suo orto e ci ha fatto dono delle radici di rafano che
vedete nella foto. In più abbiamo avuto delle piccole radici da
piantare in terra, così avremo anche noi la nostra piccola produzione di rafano
tra due anni. Abbiamo scoperto così che nella zona quasi tutti hanno, nell’orto, il rafano per il fabbisogno della famiglia. Certo il periodo della
maturazione è tra gennaio e marzo ma vi assicuro che il profumo ed il piccante
sono ancora ben forti anche in aprile. La generosità e l'affabilità di quel signore mi ha
commossa e la porterò sempre con me.
A sinistra rafano della Val D'Agri, a destra rafano Austriaco
Ancora una volta questa grande terra ci ha fornito bellezze, sapori, sorprese, cultura e generosità dei suoi abitanti. Una continua scoperta ogni volta sorprende e stupisce noi poveri e disincantati "cittadini".